Un italiano che vive all´estero ha alcuni punti di riferimento istituzionali fondamentali, tra questi il consolato, ma che cosa fa esattamente … e poi qualcuno sa perchè proprio a Dortmund c´è un consolato italiano? L´Italienverein è andata a porre queste domande direttamente al console Dr. Franco Giordani


Italienverein: I distretti amministrativi di Arnsberg, Münster e Detmold sono zone particolarmente interessanti, con grandi centri universitari come Bochum, città con un passato storico rilevante come Münster o con sedi amministrative come Arnsberg. La domanda nasce quindi spontanea: perché il Consolato d’Italia ha sede a Dortmund? Ci sono motivi storici, demografici o organizzativi che giustificano questa scelta?

Console dott. Giordani: I motivi che hanno portato a situare il Consolato d’Italia a Dortmund sono stati sicuramente molteplici. Innanzitutto, una numerosa e operosa presenza italiana nei settori minerario, metallurgico e edile sin dai primi del 1900. Successivamente, Dortmund e i centri limitrofi di Hagen, Bochum, Recklinghausen, grazie agli accordi bilaterali del 1955, ospitarono migliaia di connazionali in cerca di occupazione e desiderosi di iniziare una nuova vita che desse loro migliori prospettive. Il Consolato, grazie alla posizione centrale nel territorio della Vestfalia, fece fronte, con l’aiuto anche dei corrispondenti consolari, a questa realtà collaborando con le Istituzioni tedesche, per esempio anche nel settore scuola, grazie all’apposito ufficio e alle associazioni. La città si avviava a uno sviluppo i cui risultati si notano ancora oggi. Dortmund è, inoltre, un crocevia stradale e ferroviario tra Nord e Sud, Est e Ovest, e non distante si trovano i centri di Münster, Lüdenscheid, Bielefeld e Bochum. Dalla semplice sede di Kronprinzenstraße si è presto passati all’attuale edificio sito nella Goebenstraße. Da qui sono partite iniziative culturali e sociali e si sono intensificati i rapporti con le Istituzioni e la cittadinanza tedesca.


Italienverein: Molti italiani che decidono di trasferirsi si recano al Consolato per iscriversi all’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani residenti all’estero). È obbligatorio o è una scelta? A cosa serve essere registrati all’A.I.R.E.? Se sono nuovo in Germania dove posso documentarmi su tutto ciò che devo o posso fare per formalizzare il mio trasferimento? Ci sono servizi invece per cui gli italiani pensano di potersi rivolgere al Consolato, ma che il Consolato non fa?

Console dott. Giordani: L’iscrizione all’A.I.R.E. è un diritto-dovere del cittadino italiano (secondo art. 6 legge 470/1988) residente all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi. L’iscrizione all’A.I.R.E. costituisce un presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, per esempio:

– La possibilità di votare per elezioni politiche e referendum e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo.

– La possibilità di ottenere il rilascio di documenti di identità, nonché certificazioni.

Il sito internet del Consolato è un’ottima fonte da cui reperire tutte le informazioni al riguardo. In alternativa, ci si può rivolgere, meglio per e-mail in modo da ottenere le informazioni in forma scritta, al Consolato, che provvederà a inviare ai connazionali appena arrivati nella nostra circoscrizione la guida “Primi passi”, elaborata dai Com.It.Es con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, molto utile per orientarsi nel sistema tedesco e per conoscere le pratiche burocratiche da seguire per formalizzare la propria posizione.

Talvolta vengono richieste consulenze legali e/o consulenze fiscali (per esempio per la compilazione dei modelli 730 e 740) oppure servizi di traduzione non inerenti al regolare svolgimento dei compiti d’istituto oppure rinnovo delle patenti italiane. Moltissime richieste provengono, inoltre, da connazionali che necessitano di una procura o di altro atto notarile. A questo proposito va fatto notare che in Germania gli uffici consolari non svolgono più servizi di questo tipo e possono rilasciare atti notarili solo in casi veramente straordinari (in attuazione del decreto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del 31.10.2011) . Il connazionale che, per esempio, ha bisogno di una procura deve rivolgersi a un notaio tedesco, poi farsi tradurre la procura da un traduttore giurato, i cui nominativi vengono forniti dal Consolato oppure sono reperibili online sul sito consolare, e infine far legalizzare la firma del traduttore in Consolato.

Colgo l’occasione per informare i lettori che, per le consulenze legali, ci si può rivolgere ad avvocati e, se fosse necessario, ad avvocati che parlano l’italiano (in Consolato abbiamo una lista di legali che operano nella nostra circoscrizione). Per consulenze fiscali relative all’Italia bisogna rivolgersi a un commercialista in Italia.

Per quanto riguarda invece le traduzioni, sulle pagine gialle di ogni Comune si trovano traduttori per tutte le lingue. Tuttavia, nel caso in cui la traduzione dovesse essere presentata in Italia e necessita di una legalizzazione consolare, bisogna rivolgersi obbligatoriamente a un traduttore che ha depositato la firma in Consolato (lista reperibile online o presso il nostro Consolato).

Per quanto riguarda le patenti italiane, forse pochi sanno che, stabilendo la propria residenza in Germania, si deve provvedere alla conversione della patente italiana nella patente tedesca rivolgendosi alla motorizzazione tedesca, preferibilmente prima della scadenza della patente. Qualora invece, per un motivo particolare, si intenda rinnovare la patente italiana, si dovrà contattare l’ufficio della motorizzazione in Italia.


Italienverein: Navigando sul sito del Consolato si trovano spesso articoli, foto o link che non riguardano i classici servizi che ci si aspetta, passaporti, carte d’identità, ecc., ma mostre, interventi di carattere culturale e incontri con artisti. È normale che il Consolato si occupi anche di questo? Perché si è deciso di portare l’arte e la cultura italiana in Consolato?

Console dott. Giordani: Mi fa molto piacere constatare che il sito del Consolato venga utilizzato da molti connazionali per avere chiarimenti e informazioni circa i servizi consolari offerti. La presenza dei resoconti degli eventi culturali realizzati in Consolato è per me di fondamentale importanza in quanto credo che anche, e soprattutto, la diffusione dell’arte e della cultura italiane siano anch’esse “servizi consolari”.

Dal mio arrivo i locali del Consolato sono a disposizione dei nostri giovani artisti, sconosciuti o meno, per dare loro l’opportunità di presentare le proprie opere a quanti siano interessati a visitare la mostra. Ogni artista italiano può quindi richiedere di poter esporre le sue opere per un determinato periodo. Viene organizzato un evento ad hoc per la presentazione della mostra e a tutti i partecipanti viene offerto un buffet dal Consolato.

In questo modo il Consolato viene quindi inteso non soltanto come un luogo dove ritirare passaporti, carte d’identità e certificati vari ma come luogo di incontro, di dialogo, di integrazione reale tra diverse culture. Di ciò, in questi periodi, abbiamo veramente bisogno. Chiunque, durante il normale orario di apertura al pubblico, può visitare la mostra d’arte senza dover richiedere alcuna autorizzazione preventiva.


Italienverein: Lei dott. Giordani ricopre l’incarico di Console dei distretti di Arnsberg, Münster e Detmold dal 2016. Sul suo curriculum, riportato brevemente sul sito del Consolato, si legge della laurea in Scienze politiche a Roma, delle iniziative in America, degli incarichi in Indonesia, del mandato presso l’Ambasciata di Londra. C’è un’esperienza tra quelle che ha vissuto in giro per il mondo che l’ha particolarmente colpita, formata professionalmente o che ricorda con piacere?

Console dott. Giordani: Ogni Paese, ogni luogo ha un proprio fascino, emana sensazioni uniche, lascia dentro di noi un ricordo, un’immagine. Il deserto del Sahara, la costa dell’Oceano Atlantico in Guatemala, il sorgere del sole al canto del muezzin in Pakistan sono tutte “cartoline” vive e presenti in me.

Ma ciò che mi ha colpito veramente in profondità sono gli sguardi, i giochi e gli abbracci dei bambini del Mali e del Senegal oppure vedere la città di Kabul completamente rasa al suolo con i carri armati ancora in strada che pattugliano la città. Non ci sono quindi specifiche esperienze ma molte e, soprattutto, diverse tra loro.

Forse è una frase abusata ma è veramente unico e bello sentirsi cittadino del mondo con gli occhi e con il cuore aperti e curiosi di scoprire ogni volta nuove esperienze.


Italienverein: Per concludere un’ultima domanda, anche Lei signor Console è e sarà per i prossimi anni un italiano che vive all’estero e grazie al Suo lavoro avrà sicuramente avuto modo di scoprire la zona, c’è qualcosa che L’ha colpita, sorpresa o affascinata dei dintorni?

Console dott. Giordani: Sono arrivato a Dortmund soltanto da pochi mesi ed è stata per me una piacevole sorpresa scoprire una città a dimensione d’uomo e molto interessante dal punto di vista culturale e storico. Essendo arrivato a ottobre 2016 ho avuto modo di godere, da subito, dell’atmosfera natalizia che si stava avvicinando e ho avuto la possibilità di ammirare un bellissimo centro storico addobbato per l’approssimarsi delle festività natalizie, con l’enorme albero di Natale la cui vista lascia sbalorditi ed è motivo di vanto per la città. Ho constatato anche con quanta sincera passione viene seguita la locale squadra di calcio, orgoglio vero di tutta la popolazione di Dortmund. Durante una partita mi è stata regalata una sciarpa giallo-nera che porto sempre appesa al manubrio della mia moto.

La realizzazione di un lago, il Phoenix-See, dove fino a qualche anno fa c’era un’acciaieria, smontata e portata in Cina, è veramente qualcosa di interessante e raro. Si è riusciti così a rivalutare una zona importante della città, creando percorsi pedonali e ciclistici, luoghi di ricreazione e di relax sia per i turisti sia per i cittadini che desiderano sfuggire ai ritmi frenetici della grande città, senza dover andare troppo lontano.

Un discorso simile vale per la rivalutazione delle aree industriali, rimaste inutilizzate, che hanno ricevuto nuova vita trasformandosi in luoghi di svago, di aggregazione o importanti tappe dei circuiti turistici. Penso ad esempio all’area in cui era situata la miniera per l’estrazione del carbone di Zeche Zollern: si possono visitare gli edifici perfettamente ristrutturati, un museo che illustra la vita quotidiana dei minatori, la sala macchine cui si accede da un portale in stile liberty meraviglioso, ma allo stesso tempo ci si può anche concedere una pausa nel ristorante annesso oppure partecipare a uno dei tanti eventi, dal varietà a spettacoli di artisti di strada, che vengono spesso organizzati in quei luoghi.

Un altro aspetto della città che mi ha molto colpito è il grande numero di parchi e superfici verdi che non mi sarei aspettato di trovare in una città delle dimensioni di Dortmund.

Con la mia moto ho avuto, inoltre, occasione di spostarmi anche nei dintorni e, più lontano, all’interno della nostra circoscrizione. Mi sono piaciuti molto i laghi di Haltern, il castello di Nordkirchen e Bodelschwingh e le città di Unna, Bocholt, Paderborn, Hattingen e Muenste

Il Sito del Consolato