Seit November 2017 hat die Gedenkstätte Steinwache einen Museumsführer in italienischer Sprache. Vier Mitglieder des Italienvereins haben sich engagiert und die fast 60 Seiten an Informationen bereits im Jahr 2015 übersetzt. Wir freuen uns, dass das Heftchen nun auch in gedruckter Form in der Steinwache erhältlich ist.
“L’idea è nata circa tre anni fa, quando in occasione di una visita alla Steinwache, ho notato che non esisteva una guida in italiano della mostra. Abbiamo creato un piccolo gruppo: Stefania, Ralf, Erardo e la sottoscritta. Le due italiane avrebbero tradotto il testo che avremmo poi rivisto con i nostri colleghi d’avventura. E così è stato. Progetti di questo tipo hanno, almeno per me, una notevole ricchezza. Rappresentano infatti un’occasione per valorizzare il patrimonio storico e culturale della regione in cui viviamo, sono un’occasione di scambio tra i membri del Verein e dunque un esercizio linguistico per ambo le parti e un servizio per la collettività.”
Isabella
L’esposizione permanente, ospitata all’interno della Steinwache, rappresenta un piccolo grande capitolo della storia di Dortmund, della Germania e dell’Europa. A pochi passi dalla stazione centrale, nella parte settentrionale della citta, sorge infatti questo museo dedicato agli orrori compiuti dalla Gestapo durante il regime nazionalsocialista e gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Deportazioni, interrogatori, condanne arbitrarie e torture colpirono rappresentanti politici, oppositori ma anche tanti cittadini comuni; uomini, donne e bambini, tedeschi e non, furono vittime della follia nazionalsocialista. Un percorso che parte si dalla citta di Dortmund, ma che porta il visitatore molto lontano, a confrontarsi con lingue, culture, religioni diverse, a ricordare gli orrori dei campi di lavoro, le tragedie che si consumarono non solo al fronte, ma anche nelle strade cittadine, nei ghetti lontani o nei Paesi in cui tanti cercarono la salvezza attraverso l’emigrazione.
L’Italienverein di Dortmund ha ritenuto utile tradurre in italiano la guida al museo proprio per far conoscere questo luogo della memoria, unico nel suo genere nel territorio nazionale. Molti furono gli italiani che non fecero ritorno in patria da queste zone; il cappellano militare piemontese Giuseppe Barbaro, per esempio, ha scritto un lungo memoriale sulle condizioni di prigionia di molti internati militari italiani nella zona del Bacino della Ruhr intitolato La croce tra i reticolati. Uno scritto toccante dedicato a quegli oltre settecento italiani, come si legge nella dedica, che nel cimitero di Dortmund attendono il conforto di una prece, di una lacrima e di un fiore.